Sui muri di Dakar spopola l’arte dei graffiti

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di Claudia Volonterio

Parte integrante dello scenario suburbano di Dakar fin dagli anni Ottanta, i graffiti sono diventati una forma di espressione artistica sempre più in voga nella capitale senegalese. Qualora non bastasse imparare a realizzare un murales “sul campo”, nella periferia della città è aperta da poco più di un anno una scuola apposita con corsi di graffiti rivolti ai giovani e residenze artistiche per affermarsi come artisti a livello internazionale. Un’arte paragonabile a una forma di “megafono sociale”, capace di veicolare con facilità messaggi socialmente utili.

Si chiama RBS Akademya la scuola professionale di graffiti nata poco più di un anno fa a Guédiawaye nella periferia di Dakar. Una risposta ai sogni di tanti giovani, attratti dalla cultura hip hop internazionale che parla anche il linguaggio dei graffiti.

I graffiti sono apparsi nel Paese alla fine degli anni ’80 insieme a un movimento giovanile spontaneo, “Set-Setal” (tradotto: “pulisci e pulisci”). L’obiettivo di questi giovani era combattere l’insalubrità della capitale e dei suoi sobborghi. Un modo efficace è stato quello di ripulire i quartieri e disegnare sui muri dei graffiti, in particolare immagini di marabutti per dissuadere gli abitanti dal gettare nuovamente i loro rifiuti in strada, racconta ad AFP uno studente della RBS Akademya.

Il successo di questa forma d’arte urbana poggia però le sue radici su anni di critica e scetticismo. Tra i pregiudizi che correvano verso la professione è che fosse un’attività “pigra” con cui era impossibile guadagnarsi da vivere. Oggi non è più così, come insegna il successo dei primi artisti senegalesi che si stanno affermando con la loro arte sui muri delle città, non solo in Senegal. Tra loro citiamo per esempio uno dei pionieri, Oumar Diop, in arte Afia Grafixx e Dieynaba Sidibé, in arte Zeinixx. Dieynaba, riporta il Guardian, è la prima artista di graffiti professionista femminile del Senegal e un membro fondamentale della sua scena artistica hip-hop dominata dagli uomini. È anche una poetessa, cantante e imprenditrice. Ad agosto ha lanciato Zeinixx Entertainment, organizzando laboratori di arti visive per i giovani.

Dieynaba Sidibé, in arte Zeinixx (foto Agenzia Dire)

In città c’è anche un altro centro di riferimento per la cultura dei graffiti, dove Dieynaba ha trovato la sua strada anni fa: l’associazione culturale Africulturban, un’organizzazione senza scopo di lucro situata nel sobborgo Pikine di Dakar che promuove la cultura urbana attraverso festival e formazione professionale.

I graffiti, uno degli elementi principali della cultura hip-hop, sono più accettati in Senegal che in altri paesi. “Negli Stati Uniti, ad esempio, c’è una squadra speciale che rintraccia gli artisti dei graffiti, segno di un clima poco favorevole. Noi non siamo così”, spiega al Guardian Zeinixx. “Il Senegal è un paese in cui se stai facendo un murales e un poliziotto si ferma, esprimerà il suo rispetto per quello che stai facendo, oltre a una forma di apprezzamento”.

I graffiti senegalesi sono paragonati dall’artista a una forma di “megafono sociale”, veicolando con facilità messaggi socialmente consapevoli, contro l’inquinamento, la violenza e come lotta visiva per il riconoscimento dei diritti umani.

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